domenica 28 luglio 2013



Che cos'è Just go?


E' un blog dove racconto i miei viaggi, le avventure (e le disavventure) in moto, faccio report e pubblico foto e video relativi ai miei racconti...

mercoledì 3 luglio 2013

Mosknes - Vik

572 km




La giornata di ieri è stata davvero miserabile e spero che quella di oggi possa compensare un po' lo la fatica di guidare con vento contro, pioggia e freddo costanti.
Apro la tenda e vado a fare colazione nel bar del campeggio. Non sta piovendo e questo, insieme al riposo notturno mi fa tornare un pochino di ottimismo.

Impacchetto i bagagli e vado a fare la fila al porto per prendere il traghetto diretto a Bodo, oggi voglio fare la panoramicissima e antica "Road 17".

Prima che venisse costruita la statale E6, era l'unica via per andare a sud e serpeggia lungo la costa interrotta in ben 6 punti dal mare, sui quali l'unico modo di proseguire è utilizzando piccoli traghetti in grado di spostare più o meno una trentina di auto (meno se ci sono camion o bus).






Carico e lego la moto nella nave. E' il suo primo viaggio di oggi e c'è pochissima gente, il ponte è semi deserto e sono in compagnia di un paio di altri motociclisti (Con Triumph Rocket III e non ricordo quale altra moto).







































Il viaggio in nave procede tranquillo ed ogni tanto esco a fare qualche foto a quello che ho attorno. Tutto mi sembra bellissimo ed anche il meteo migliora man mano mi sposto verso sud.

Arrivo a Bodo che sono bello carico e ho tanta voglia di mettere sotto le ruote della moto quei biscioni di asfalto che serpeggiano fra i fiordi, faccio benzina, registro la catena e parto verso la Statale 17.
















La strada è magnifica e totalmente senza traffico. Non ci metto molto per cominciare a fermarmi per immortalare quei panorami mozzafiato che la lunga cavalcata di oggi mi regala, inaspettati nella loro diversità e vastità!





















Più vado verso sud e più tutto diventa verdeggiante, passo con la moto fra una cascata e l'altra, salutando ghiacciai che ogni tanto scorgo (e mi fermo a fotografare) dalla strada.

















































































Cominciamo i primi passaggi su traghetto e fra una attesa e l'altra scambio due chiacchiere con i locali che, curiosi di sapere da dove vengo (l'adesivo "IS" sulla mia valigia sinistra convince molti che vengo dall'Islanda, spesso spiego che sono invece italiano). Un pescatore mi spiega poi che una volta i ghiacciai erano utilizzati per sapere il meteo dall'altra parte della vallata, guardando il colore del ghiaccio capivano se c'era bel tempo (nel caso questo fosse azzurro, come nelle foto) oppure se c'erano temporali o tempeste (in questo caso il ghiaccio diventa scuro, assumendo la tonalità del cielo grigio dall'altro lato della montagna).


Successivamente, fra una traversata con il traghetto e l'altra, il comandante annuncia che stiamo passando il circolo polare artico e di certo io non mi esimo da scattare qualche foto al monumento posizionato ad indicare il punto dove passa la linea immaginaria conosciuta  in Finlandia con il nome di Napapijri.

















I viaggi con i battelli sono tanti (ed in alcuni posti anche piuttosto costosi) ma forzano pause nelle quali ci si può riposare ed assaporare quello che si è visto fino ad ora.

Le strade poi più si va a sud e più salgono di quota e capisco che mi sto piano piano avvicinando alle vette più alte di tutta la Norvegia…










Mano a mano che proseguo continuo a fermarmi per ri-tensionare la catena della moto che stranamente oggi si allenta più del solito, ho paura che stia tirando gli ultimi ma ho ancora un discreto margine e perciò mi limito a mantenerla alla corretta tensione per poi ripartire  dopo qualche scatto anche alle opere create dall'uomo, ponti particolari come questo qua sotto….


















Intanto il tempo passa e si avvicina la sera, al molo arrivano due camion pieni di maiali che facevano una gran puzza e cerco di informarmi sugli orari dei traghetti dagli occupanti delle auto li presenti. Non ricevo orari certi, capisco solo però che oggi che molto probabilmente non sarei riuscito a prendere l'ultimo traghetto poiché arriverei tardi al punto di attracco.

Poco male, penso io ma poi do uno sguardo alla piantina e capisco che perdendo quell'ultimo traghetto sarei rimasto incastrato in un'isola di soli 17 chilometri di lunghezza, senza centri abitati ne niente altro se non allevamenti di maiali.

Saliamo sulla nave ed il sole comincia a calare….
















Appena ci danno il via per scendere dalla nave io guardo l'ora e vedo che mancano venti minuti alla partenza del famoso ultimo traghetto, dall'altra parte dell'isola. La strada è unica e non posso sbagliare, "ce la faccio" penso, poi infilo il casco e parto a busso.

Arrivato quasi al porticciolo (mancavano un paio di chilometri) guardo l'ora e vedo che sto arrivando comunque tardi. Accelero, passo vicino ad un gruppo di alti pini quando vedo la punta di uno di questi che si scuote violentemente, come se una mano gigante lo stesse "shekerando" e vedo un volatile enorme che una volta spiegate le ali (larghe quasi quanto la strada) vola verso il tramonto infuocato con un pesce fra gli artigli.

Rimango di ghiaccio, mentre la moto continua a macinare strada ed una volta arrivato al porto ecco un'altra sorpresa: La nave è ancora li!!!

Salgo, mi dicono che non dovevo pagare nulla per uno sciopero (altra sorpresa) e una volta partiti descrivo l'accaduto del rapace al membro dell'equipaggio che più di tutti mi da l'idea di vecchio lupo di mare e mi dice che probabilmente avevo visto un'aquila di mare, non rare da quelle parti ma piuttosto schive e quindi difficili da avvistare, aggiunge che ero stato molto fortunato a vederne una!

Mentre ancora gongolavo fra me e me per quell'ultima intensissima mezz'ora il traghetto parte ed io mi sento davvero fortunato ad essere in quel preciso luogo, in quel momento e su quella nave ad attraversare un tramonto infuocato, fra i più belli che avessi mai visto...


























Una volta toccata la terra ferma noto una luce particolare molto bassa.
Irrimediabilmente il pensiero vola all'estate scorsa in Islanda, quando mi sono ritrovato a rincorrere l'ombra mia e della moto con la macchina fotografica.











Mi fermo quando mi rendo conto di avere al mio fianco un piccolo gruppo di alci in lontananza:

Le mie prime alci!!!

Anche se sono lontane capisco quanto accidenti sono grandi quegli animali e  il perché degli avvertimenti di finlandesi e norvegesi relativi ad un eventuale loro incontro in strada.





















Anche oggi la mia giornata si conclude con questa visuale all'interno di una tenda, in un campeggio vicino a Vik (quella sotto a Bronnoysund) trovato vero le undici di sera...