sabato 27 aprile 2013

Merzouga - Merzouga

Merzouga - Merzouga 70 km



La giornata di oggi è quella della sabbia!!






Abbiamo deciso tutti assieme che saremmo rimasti 2 notti nello stesso posto e la giornata di oggi l'avremmo sfruttata per esercitarci nella guida con la sabbia.

Dopo avere fatto un'abbondante colazione indurisco le sospensioni della mia moto e sgonfio le gomme fino a quando le sento morbide con le dita, una rapida pulita al filtro dell'aria e sono pronto!



Siamo tutti carico, Paulo si butta per primo in mezzo alle dune (forse era curioso di provare la sua nuova moto nelle dune), io esco dall'hotel per secondo sollevando sabbia e facendo così incazzare il turista francese appena arrivato li davanti con il suo suv.... Mentre anche Luca e Mario si preparano io ho la mia prima, vera esperienza con la sabbia del deserto.



Ho una fifa maledetta ma mi faccio coraggio comunque e dopo avere attraversato la strada mi ritrovo su un grosso spiazzo di sabbia compatta con solo qualche sassolino più grosso. Per sciogliere i nervi (o forse solo per fare il cretino) mi metto a fare dei gran deraponi facendo cantare tutti i 115 cv. dell' LC8 ed è già magia, la moto non si scompone, si lascia guidare e non ha mai reazioni nervose o inaspettate:




LA SENTO A CASA









Sorridendo a 84 denti sotto al casco esagero e faccio una gran scivolata per colpa del troppo gas
....alla fine le leggi della fisica vincono sempre....
Mi rialzo, niente danni a me o alla moto se non la pedana del passeggero piegata (w i paraserbatoi) e punto alle dune vere e proprie.

Faccio fatica, cado, mi pianto e ricado ancora un paio di volte... La mia schiena chiede pietà mentre rialzo la moto un ultima volta e per fortuna che c'è Mario a darmi una mano!






Stanco morto mi trovo assieme agli altri sotto l'ombra dell'unica palma della zona e riposiamo scambiandoci le impressioni delle varie esperienze mentre un ragazzino sbuca dal nulla e se ne sta li a guardare curioso con la sua fionda in mano.

Ci scambiamo le moto e ognuno prova quelle degli altri e ci esercitiamo ancora un po' alla guida nelle dune. Io non dico di essere diventato un pilota di rally ma ormai ho smesso di cadere e piantarmi così spesso e me la cavo meglio.

Più tardi partiamo per la pista che gira attorno all'Erg-Chebbi, è lunga 160 km e non abbiamo benzina a sufficienza, perciò Paulo propone di fare un taglio che ha nel suo navigatore gps che passa proprio in mezzo alle dune e ci riporterebbe all'hotel con la metà dai chilometri.
Partiamo in gruppo seguendolo sulla faticosa pista sabbiosa piena di solchi lasciati dai 4x4, qualcuno cade ancora e dopo diverse soste sotto qualche arbusto e arriviamo su una parte di deserto compatto sul quale troviamo i resti di un vecchio villaggio abbandonato dal quale si riesce a vedere la catena montuosa a una cinquantina di chilometri che separa il Marocco dall'Algeria.



Picture from Luca Pelizzari








Picture from Luca Pelizzari






Facciamo qualche foto ed io mi emoziono quando il gps della mia macchina fotografica mi dice che ci troviamo in un posto chiamato "les portes du desert".





























Quando ripartiamo Mario ed io perdiamo di vista Luca e Paulo, perciò ci diamo del gran gas cercando di seguire la loro direzione, ad un certo punto mi è sembrato anche di vedere il casco bianco di Luca passare in lontananza alla mia sinistra, perciò ritorniamo in direzione della pista principale quando mi accorgo che qualche cosa non va...

Mi fermo, guardo sotto la moto e vedo il paracoppa della moto a penzoloni!

Ok, restiamo calmi. Tiro fuori le fascette da elettricista e in 5 minuti il danno è riparato ma adesso siamo Mario ed io da soli in mezzo al nulla, senza gps ne' linea telefonica.




Raggiungiamo la pista principale di nuovo e dopo avere fatto una decina di chilometri aspettandoci di trovare gli altri ad attenderci, ci fermiamo e valutiamo assieme che non era saggio ne' proseguire ne' tagliare per l'Erg-Chebbi da soli e dunque ritorniamo sulla strada già fatta.

Io ero un pò incavolato perchè gli altri due non si erano fermati ad aspettare, così mi trovo a darci del gran gas mentre ricostruisco a mente il percorso fatto all'andata.

...ed ecco che è di nuovo magia...

La moto è semplicemente divina, "naviga" letteralmente fra le onde di sabbia che ho con grande fatica precedentemente già affrontato, quasi quasi mi sento un pilota della Parigi-Dakar dei tempi che furono. Viaggio parecchio veloce e Mario non mi riesce più a stare dietro, ogni tanto mi guardo dietro ma vedo solo una nuvola di polvere.
Una volta arrivati all'hotel mi farò  i complimenti per il mio senso dell'orientamento, confessandomi di avere seguito proprio la mia "nuvola" di sabbia per capire dove fossi.

Aspettiamo poi Luca e Paulo che dopo qualche tempo arrivano sfatti come pochi...









Nel pomeriggio Io e Luca andremo a fare benzina e a pulire le moto a Rissani mentre Paulo e Mario vanno a cercare un nuovo caricabatterie per il navigatore di Paulo.

La sera trascorrerà tranquilla a l fresco dei bordi della piscina mangiando cous-cous e Tajin mentre trattiamo sul prezzo del nostro mezzo di supporto che avremmo usato il giorno successivo.






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