domenica 28 aprile 2013

Merzouga - Zagora

Merzouga - Zagora 240 km





Dopo avere fatto un gran casino con la sveglia e avere svegliato tutti quanti un'ora prima del dovuto (il telefono ha cambiato autonomamente l'ora in base al fuso orario impostato e quindi ha suonato la sveglia un'ora prima, secondo me mi sono preso un casino di nomi...), facciamo colazione, i bagagli e poi carichiamo tutto assieme a parecchie bottiglie d'acqua sul 4x4 che ci aspettava fuori (un Toyota Land Cruiser).








Proseguiamo verso sud e dopo una breve pausa per sgonfiare (di nuovo) le gomme e dopo poco Taouz i veloci pistoni raggiungono l'oued Ziz e diventano sentieri a tratti sabbiosi, a tratti del temuto Fech-fech...

Procediamo a fatica, io fortunatamente riesco a non cadere o a piantarmi mai, credo che sia per l'esperienza di ieri sull' Erg-Chebbi.
Luca cade un paio di volte e Paulo si pianta con il suo GS 800. Mario non ha problemi di sorta con il suo DRZ.....

Picture by Mario




Dopo l'esperienza del fech-fech dell'oued siamo tutti stanchi e assetati, il tizio del land cruiser ci offre dei datteri Paulo mi regala un arancio (non c'è cosa più buona in mezzo al deserto!) e già che ci sono riempio il camel-back che avevo finito.

Poco dopo ripartiamo e passiamo dal villaggio di Hi el Remlia, dove sapevamo esserci un posto dove comprare benzina (di contrabbando) ma il nostro accompagnatore con il 4x4 ci dice a Tafrout c'era un altro "benzinaio", perciò decidiamo di proseguire e dopo un tratto di sabbia molto fine dell'Oued Rheris dove ci piantiamo tutti, anche Mario con il DRZ, arriviamo finalmente all'Hammada (deserto duro, roccioso) e alla pista che ci condurrà a Tombuctou.








Picture by Luca Pelizzari








Picture by Luca Pelizzari














Io metterò dieci litri di benzina e dopo avere regalato qualche penna ai bimbi del posto e dopo essere ripartiti ci ritroviamo a viaggiare sopra ad un grosso lago prosciugato per una decina di chilometri. Ci distanziamo tutti quanti di parecchie centinaia di metri e sembra quasi una danza. Sarà tutto così per molti chilometri, anche se il lago prosciugato era finito, le mille piste che si intrecciavano permettevano di starsene belli lontani gli uni dagli altri, un vero lungo godimento! (da notare anche il formarsi continuo  di piccole trombe d'aria in lontananza)



















Picture by Luca Pelizzari


Picture by Luca Pelizzari



La pista (se tale può definirsi) poi incrocia la N12 e diventa una specie di autostrada ma senza asfalto, tutto ghiaione, fino a quando arriva a Zagora.



Picture by Luca Pelizzari


Troviamo subito un bellissimo hotel con tanto di piscina con davanti un il parcheggio guardato a vista (poi daremo una mancia al custode) con tanto di cartello storico che indicava alle carovane l'inizio del percorso destinato a Tomboctou.































Dopo un breve giretto in città ed una cena tipica berbera con gli altri pianifichiamo la giornata di domani e andiamo a letto sconvolti dalla fatica ma decisamente contenti!!


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