Geysir - Hvammastagi
Sveglia verso le 8:00, colazione (costosissima) nel centro visitatori di Gaysir, doccia e sosta nella piscina (calda) dell'hotel convenzionato con il campeggio(che stava facendo ristrutturare i bagni).
Più tardi faccio i bagagli e vado a visitare i famosissimi Geysir proprio di fianco al campeggio, mentre John va a Reykjavik per vare controllare meglio la sua moto (dopo i guai passati con il regolatore di tensione).
Più tardo io invece procedo verso Nord sulla F35.
Durante la lunga cavalcata mi fermo diverse volte per fotografare i magnifici panorami che sto attraversando (quella strada passa in una zona semi desertica fra due ghiacciai...) e per fare riposare un pò le braccia.
Dall'ultimo rifornimento avevo fatto un centinaio di chilometri e avevo già con me una tanica da 10 lt. piena, rifiuto e chiedo allora la percorribilità di un sentiero, con l'intenzione di andare a vedere i campi di lava di ARNAVATN (un altro lago), per poi ricongiungermi con Robert (il tizio Olandese con il V-strom).
Mi risponde un tizio che si atteggia molto a cow boy, con tanto di cappello, cravattino e addirittura cinturone con fibbia a forma di bandiera sudista con tanto di REVOLVER (!!!). Il vaccaro mi dice che la strada era chiusa per le auto normali (inclusi i 4x4) ma che per una moto sarebbe stata fattibile senza particolari problemi).
Ok per me basta, parto e dopo 2-3 km di tranquilla F35 mi infilo a sinistra nellala "strada" in questione con tanto di indicazione "STORISANDUR".
Certo che a chiamarla strada ci vuole della fantasia, comincia con i classici 2 solchi fatti dalle ruote dei 4x4, poi diventano un sentiero con grossi massi, a tratti sabbioso.
Il fondo peggiora fino a quando ad un certo punto mi ritrovo ad attraversare un vero e proprio campo di lava, con tanto di colate e rocce affilate come lame e un casino di pietra pomice. Il sentiero sparisce letteralmente nel nulla e l'unico modo che ho per seguire una direzione certa è quello di seguire i pali bianchi che dovrebbero indicare il sentiero.
Sto facendo una gran fatica, mi fanno male le braccia e mi fermo per tirare il fiato e fare raffreddare un pò la moto. Mi viene regalata la visione di un paesaggio surreale, mai avrei pensato di ritrovarmi in uno scenario così estremo.
Faccio qualche foto e mangio una barretta energetica che mi fa resuscitare, poi proseguo.
La moto lavora con un equilibrio incredibile, io ero invece teso e terrorizzato dall'idea di potere fare scoppiare la camera d'aria anteriore ma bene o male riesco sempre a cavarmela senza danni. La strada poi cambia di nuovo e riappare il sentiero pietroso di prima, poi sabbioso, poi fangoso e ancora pietroso.
Faccio il primo guado senza problemi, al secondo mi accorgo che quella che stavo attraversando era fango, tengo il gas costante e ne esco bene.
Continuo per un'altra mezz'oretta contento dei progressi che sto facendo fino a quando arrivo ad un rechino con un cancello con tanto di cartello: CHIUSO....
Spengo la moto e levo il casco mantre mi cascano le palle in terra..... Non voglio infrangere le regole e quindi mi giro e ripercorro tutta la strada al contrario...
L'unica cosa che posso fare è tornare di nuovo sulla F35 e percorrerla tutta verso nord, so che non riuscirò più ad incontrarmi con Robert (almeno non oggi), che rimarrò a secco e mi dovrò fermare a versare la tanica di benzina nel serbatoio...
Arrivo a nord e come previsto a neanche 20 km dal benzinaio rimango a piedi dopo avere fatto ben 70 km con la sola riserva (!).
Accosto, levo la borsa a rotolo dove avevo l'imburo autocostruito (mezza bottiglia di plastica), levo la tanica e la svuoto nella moto. mentre sto rimettendo la borsa sulla moto si alza un vento improvviso che mi fa cadere la moto fuori strada.... (li ho pensato che i troll esistevano davvero...) poco dopo con l'aiuto di un automobilista che si è prontamente fermato a chiedere se avevo bisogno di una mano (i soliti gentili islandesi). fortunatamente si è solo graffiata la fiancatino destra, il parabrezza e le varie protezioni ma niente di che davvero, l'unica cosa che mi ha davvero rotto le palle è che TUTTO l'olio che avevo nello scottoiler si è riversato OVUNQUE, facendo un gran paciugo mischiandosi con la polvere e la sabbia, oltre a lasciarmi a secco la catena.
Arrivo al distributore, faccio il pieno a moto e tanica, prendo l'olio motore meno costoso che avevano e ricarico lo scottoiler, pulisco un pò il paciugo e riparto verso ovest. Cerco di fare più strada possibile e quando sono stanco mi fermo ad HVAMMASTANGI, dove ho tutto quello che mi serve: campeggio e benzinaio/fast food.
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