martedì 10 luglio 2012

Geysir - Hvammastagi


Geysir - Hvammastagi



Sveglia verso le 8:00, colazione (costosissima) nel centro visitatori di Gaysir, doccia e sosta nella piscina (calda) dell'hotel convenzionato con il campeggio(che stava facendo ristrutturare i bagni).

Più tardi faccio i bagagli e vado a visitare i famosissimi Geysir proprio di fianco al campeggio, mentre John va a Reykjavik per vare controllare meglio la sua moto (dopo i guai passati con il regolatore di tensione).


























Più tardo io invece procedo verso Nord sulla F35.

Durante la lunga cavalcata mi fermo diverse volte per fotografare i magnifici panorami che sto attraversando (quella strada passa in una zona semi desertica fra due ghiacciai...) e per fare riposare un pò le braccia.








Arrivo alle solfatare di HVARAVELLIR, mi faccio una passeggiata a piedi fra le pozze di acqua bollente e i soffioni di vapore che puzzano di zolfo (c'è pure un mini-vulcano che spara vapore) ed entro anche in una antica casetta di rocce con il tetto in erba (poi mi verrà spiegato che era un'antica fattoria).




















Sulla mappa avevo visto che in corrispondenza di Hvaravellir c'era un benzinaio, chiedo info al piccolo bar/ufficio/ristorante del campeggio e mi dicono che vendevano loro la benzina, ma ad un prezzo più caro e non meno di 10 litri per volta.

Dall'ultimo rifornimento avevo fatto un centinaio di chilometri e avevo già con me una tanica da 10 lt. piena, rifiuto e chiedo allora la percorribilità di un sentiero, con l'intenzione di andare a vedere i campi di lava di ARNAVATN (un altro lago), per poi ricongiungermi con Robert (il tizio Olandese con il V-strom).

Mi risponde un tizio che si atteggia molto a cow boy, con tanto di cappello, cravattino e addirittura cinturone con fibbia a forma di bandiera sudista con tanto di REVOLVER (!!!). Il vaccaro mi dice che la strada era chiusa per le auto normali (inclusi i 4x4) ma che per una moto sarebbe stata fattibile senza particolari problemi).

Ok per me basta, parto e dopo 2-3 km di tranquilla F35 mi infilo a sinistra nellala "strada" in questione con tanto di indicazione "STORISANDUR".

Certo che a chiamarla strada ci vuole della fantasia, comincia con i classici 2 solchi fatti dalle ruote dei 4x4, poi diventano un sentiero con grossi massi, a tratti sabbioso.

Il fondo peggiora fino a quando ad un certo punto mi ritrovo ad attraversare un vero e proprio campo di lava, con tanto di colate e rocce affilate come lame e un casino di pietra pomice. Il sentiero sparisce letteralmente nel nulla e l'unico modo che ho per seguire una direzione certa è quello di seguire i pali bianchi che dovrebbero indicare il sentiero.

Sto facendo una gran fatica, mi fanno male le braccia e mi fermo per tirare il fiato e fare raffreddare un pò la moto. Mi viene regalata la visione di un paesaggio surreale, mai avrei pensato di ritrovarmi in uno scenario così estremo.
Faccio qualche foto e mangio una barretta energetica che mi fa resuscitare, poi proseguo.




La moto lavora con un equilibrio incredibile, io ero invece teso e terrorizzato dall'idea di potere fare scoppiare la camera d'aria anteriore ma bene o male riesco sempre a cavarmela senza danni. La strada poi cambia di nuovo e riappare il sentiero pietroso di prima, poi sabbioso, poi fangoso e ancora pietroso.

Faccio il primo guado senza problemi, al secondo mi accorgo che quella che stavo attraversando era fango, tengo il gas costante e ne esco bene.

Continuo per un'altra mezz'oretta contento dei progressi che sto facendo fino a quando arrivo ad un rechino con un cancello con tanto di cartello: CHIUSO....

Spengo la moto e levo il casco mantre mi cascano le palle in terra..... Non voglio infrangere le regole e quindi mi giro e ripercorro tutta la strada al contrario...
L'unica cosa che posso fare è tornare di nuovo sulla F35 e percorrerla tutta verso nord, so che non riuscirò più ad incontrarmi con Robert (almeno non oggi), che rimarrò a secco e mi dovrò fermare a versare la tanica di benzina nel serbatoio...

Arrivo a nord e come previsto a neanche 20 km dal benzinaio rimango a piedi dopo avere fatto ben 70 km con la sola riserva (!).

Accosto, levo la borsa a rotolo dove avevo l'imburo autocostruito (mezza bottiglia di plastica), levo la tanica e la svuoto nella moto. mentre sto rimettendo la borsa sulla moto si alza un vento improvviso che mi fa cadere la moto fuori strada.... (li ho pensato che i troll esistevano davvero...) poco dopo con l'aiuto di un automobilista che si è prontamente fermato a chiedere se avevo bisogno di una mano (i soliti gentili islandesi). fortunatamente si è solo graffiata la fiancatino destra, il parabrezza e le varie protezioni ma niente di che davvero, l'unica cosa che mi ha davvero rotto le palle è che TUTTO l'olio che avevo nello scottoiler si è riversato OVUNQUE, facendo un gran paciugo mischiandosi con la polvere e la sabbia, oltre a lasciarmi a secco la catena.

Arrivo al distributore, faccio il pieno a moto e tanica, prendo l'olio motore meno costoso che avevano e ricarico lo scottoiler, pulisco un pò il paciugo e riparto verso ovest. Cerco di fare più strada possibile e quando sono stanco mi fermo ad HVAMMASTANGI, dove ho tutto quello che mi serve: campeggio e benzinaio/fast food.

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