venerdì 6 luglio 2012

Hofn - Kirkjubæjarklaustur


Hofn -  Kirkjubæjarklaustur



Sveglia e doccia ed in fretta alle 9 siamo già in moto diretti ad ovest.

Sosta benzina + colazione alla prima area di servizio e dietro alla stazione di servizio ci sono i classici cavalli che rivedrò tante altre volte in giro per l'isola.













La meta un pò di tutti era JOKULSARLON ma io e John vediamo una stradina che tagliava verso destra (la F984) che andava direttamente sotto una delle lingue del ghiacciaio VATNAJOKULL (il più grande dell'isola) ed ecco la mia prima esperienza in off con l'adventure: La moto si sente a casa e anche se carica da confidenza e spinge damatti letteralmente "volando" sopra a tutto!

Arriviamo e questo ci si para davanti:



















Eravamo solo noi 2, altri 2 tizi americani con un 4x4 a nolo e un fattore locale che era venuto a vedere il ghiacciaio in una delle giornate più pulite dell'anno (no pioggia o nebbia, che culo!).

Ci spostiamo più sotto ai ghiacci usando una "stradina" consigliataci dal fattore e facciamo 2 passi a piedi per arrivare fino alla laguna.






















Ci siamo persi nel tempo: da li si poteva sentire solo lo scricchiolio del ghiaccio, c'era una calma irreale e alla fine siamo rimasti la qualcosa come 2 ore senza rendercene conto....

In questo breve filmato ho cercato di catturare il suono del ghiaccio, ovviamente non rende bene l'idea.....



Ritorniamo indietro sulla F984 e come ho già detto prima questa moto continua a dare confidenza: TROPPA CONFIDENZA!

Sto facendo gli 80 km/h circa quando davanti a me appare una pozza di sabbia, non ho tempo per reazione alcuna e ci salto dentro senza neanche chiudere il gas e sento una pacca assurda al di sotto della moto.. (John mi ha detto che mi ha visto scomparire in una nuvola di sabbia)

Ecco la testimonianza (minuto 4:30)
http://www.youtube.com/watch?v=1eldkwKfM38&list=UU-gHl_zimZojqexw_xKbOlQ&index=1&feature=plcp

PANICO, guardo la spia dell'olio: NON si accende, meno male (avevo il terrore di avere spaccato tutto...)

Mi fermo e guardo i danni: paramotore spaccato e con un buco e arresti del cavalletto centrale (saldati al telaio) piegati all'insù.

Per fortuna niente di grave ma questo mi servirà poi di lezione per le prossime volte: questa moto è BASSA! e certe cose non si possono prendere come se avessi la "R".

Proseguiamo (con più calma) ed arriviamo alla famosa laguna del JOKULSALRON.













Il ghiacciaio appare gigantesco e in mezzo alla laguna ci sono diversi pezzi di iceberg che derivano verso il mare.
E' impressionante la quantità d'acqua che va a finire nell'oceano e mette quasi tristezza vedere quei grossi blocchi di ghiaccio sballottati fra le onde delmare per poi andare ad arenarsi sulla spiaggia nera e sciogliersi lentamente...


















Partiamo dopo un pò (e intanto la batteria della macchina fotografica muore...) e ci gustiamo la ring road fino al campeggio. Una tempesta ci gira attorno, senza mai passarci sopra e tutto attorno a noi è bagnato. Attraversiamo distese infinite di sabbia nera (probabilmente una depressione alluvionale, visti i numerosi fiumi che partono dal ghiacciaio e la attraversano fino alla costa) che poi si trasformano in un ENORME (20 minuti belli spediti in moto) campo di lava ricoperta da uno spesso strato di muschio verde acceso.


Come questo!




Arriviamo al campeggio, piazziamo le tende e torniamo in fretta in dietro all'hotel/ristorante dove stavano cenando glia altri per dirci "arrivederci al traghetto di ritorno" e raccontarci la giornata.


Torniamo al campeggio (qui fanno pagare di tutto: dalla lavatrice alle docce alla corrente elettrica, maledetti....), dormo bene nonostante i versi strani di certi uccelli locali e un gruppo di francesi che chiacchierano fino a notte fonda (w i tappi per le orecchie).

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